Prof. Bruno Fedi – Presidente onorario Limav Italia, Primario Ospedaliero di Anatomia Patologica

L’intervento del Prof. Fedi alla Conferenza svoltasi a Palazzo Montecitorio per i 30 anni della LIMAV – Analisi e proposte per i metodi alternativi di ricerca scientifica specie specifica:

 “In tutti questi anni, da quando la Limav si è costituita, la ricerca ha fatto passi da gigante. Il rapporto uomo-natura non si è adeguato. Oggi è evidente che non può più essere quello che è stato per milioni di anni. La società dell’energia atomica, degli OGM e delle telecomunicazioni non è la stessa della prima parte del novecento e meno ancora, dei secoli precedenti.
Voglio sottolineare che quello che noi proponiamo non è nulla di rivoluzionario in senso violento: è una rivoluzione culturale simile a quella che segnò il passaggio, alcuni secoli fa, dall’attenzione verso l’aldilà all’attenzione verso il mondo concreto, visibile che tutti conosciamo e sfociò, partendo dall’umanesimo, nel Rinascimento, provocando un’enorme cambiamento etico-scientifico-sociale. Il senso occulto, ma non molto, di concentrarci oggi sull’aspetto scientifico, è che esistono metodi nuovi, di ricerca.
C’è un cambiamento in atto di metodologia, che porterebbe inevitabilmente al cambiamento prima scientifico, ma successivamente, della intera società.
I medici, la Limav, possono dare un grande contributo a tutto questo. Nessuno di noi vuole imporre questo cambiamento; nessuno di noi vuole imporre i nuovi metodi con la violenza, oppure con la proibizione di altri metodi. Non vogliamo usare la stessa modalità e comportamenti che sono stati usati contro di noi, cioè violenza, palese od occulta. Per es: insulti, oppure accuse di ignoranza, oppure l’accusa di essere emotivi e visionari.
Tutti noi abbiamo un curriculum tale per cui non ci si può venire a dire che siamo degli emotivi e dei visionari.
Noi esaminiamo scientificamente un metodo nell’interesse di tutti, non nell’interesse dei topi contro gli uomini, o dei cani contro gli uomini. E’ nell’interesse di tutti i viventi e soprattutto degli uomini: dunque non saranno enunciate delle verità assolute da credere per fede. Non è scientifico credere per fede che noi abbiamo l’anima e pertanto non possiamo essere studiati, mentre gli altri animali non hanno l’anima e quindi possono essere sezionati. Noi non identifichiamo il nostro metodo con la scienza, mentre la sperimentazione sugli animali è un metodo che si è identificato con la scienza e la scienza stessa è diventata quel metodo.
Dissentire evidentemente è lecito, se si dimostra scientificamente, non per fede o per autoritarismo, che sono stati fatti degli errori. Ricorrere agli insulti e alla denigrazione o deformare le parole che pronunciamo non è scientifico, nè lecito.
In questa piccola sala ci sono alcuni dei capi del movimento antispecista e animalista. Io stesso sono uno dei fondatori del movimento antispecista; Massimo Pradella è segretario generale della rinata LIMAV INTERNAZIONALE; c’è il presidente della LEAL, Prampolini, ci sono anche i vertici della ricerca scientifica alternativa, che siedono attualmente al Tavolo Ministeriale per le ricerche alternative.
Siamo tutti degli emotivi e dei disinformati? Siamo tutti portatori di oscuri interessi? Dunque ministri e deputati dovrebbero ascoltarci. Non ascoltarci significa non volere sapere e questo non è il compito che è stato affidato dagli italiani ai ministri e deputati.”

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